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La Filosofia Analogica

La scienza che cerca il perché delle cose

Tutt’altro che pensiero astratto e poco pragmatico

La Filosofia Analogica ha per oggetto il reale emozionale nelle sue cause generali e remote, ricollegabili per effetto di “coazione a ripetere” a eventi successivi in base alla analogia (ponendo così maggiore attenzione al processo che ha portato a un certo fatto ed alle corrispettive percezioni emotive , piuttosto che al modo in cui si è svolto) e si distingue dalla logica del pensiero che invece studia aspetti più particolari e su un piano consequenziale.

Da sempre l’ignoranza, propriamente intesa come atto del non conoscere, è causa di problemi comunicativi e gestionali. Spesso ignorare delle conoscenze porta a dei preconcetti il più delle volte errati che non permettono di cogliere delle opportunità nella propria vita che, invece, potrebbero fare la differenza.

Il corso di studi in Filosofia Analogica, cuore pulsante delle Discipline Analogiche, non viene compreso nel suo reale valore e significato da chi purtroppo non conosce il vero valore e significato della parola Filosofia. Chi ignora tende a confonderla, infatti, con un pensiero astratto e poco pragmatico. La Filosofia Analogica è quanto di più pratico e pragmatico si possa trovare attualmente nel riconoscimento delle cause all’interno delle problematiche dell’individuo e la loro successiva decompressione e dunque risoluzione.

Ho il piacere di utilizzare una citazione del mio docente di Filosofia dell’Università che, pur non conoscendo la Filosofia Analogica, ma conoscendo la Filosofia classica meravigliosamente, descrive quest’ultima nel modo più corretto possibile, come solo un grande conoscitore della materia sa fare:

"La filosofia è un sapere pratico, consente di capire le realtà individuali, collettive, sociali, della globalizzazione del genere umano; per individuare le propensioni da promuovere e quelle da contrastare".
Cfr. Intervista al Prof. Guido Traversa

Trattando tale tematica, in occasione del tradizionale Convegno delle Discipline Analogiche-Salento (10-12 giugno 2011) il prof. Angelo D’Acunto evidenziò che la Filosofia si presenta come la scienza che ricerca il perché delle cose: tipica della civiltà occidentale e, in particolare, frutto dei pensatori greci.

Essa costituisce sin dal passato un mezzo mediante il quale l’uomo cerca di conoscersi, di investigare su se stesso e sul suo interagire con i propri simili e con la realtà in cui vive.

 

Filosofi nei nostri giorni

In particolare lo studioso ha sottolineato come a ricercare l’archè, il principio primo di tutto, non sia solo l’adulto, ma lo stesso bambino che, sotto tale aspetto, si presenta in veste di primo filosofo, sempre pronto a chiedere “perché?” a comprendere e trovare una chiara spiegazione della realtà che lo circonda e dei fenomeni che accadano in essa.

Concepita sotto questo punto di vista appare evidente, per chi lo conosce bene, quanto Stefano Benemeglio sia effettivamente un Filosofo, inteso nel suo significato più puro.

Certamente i contenuti dominanti del nostro mondo interiore sono tutti nostri, occorre pertanto far tesoro di questo peculiare relativismo nella consapevolezza che la nostra attenzione verso una “verità” implica anche una componente di soggettività. Questa incide a livello di rapporti interpersonali al punto da portarci a credere che quanto rappresenta per noi un valore, sia indiscutibilmente un valore anche per gli altri. Se da un lato l’esperienza ci consente di constatare che non è sempre così, dall’altro, diventa lo spunto per evitare di cadere nell’errore dell’ideologismo o di un mancato confronto con altre posizioni filosofiche solo perché avvertite lontane dal proprio mondo.

Nel V secolo a.C. il filosofo greco Protagora (sec. V a.C.) aveva espresso tale concetto nell’espressione

“L’uomo è misura di tutte le cose”

sottolineando come, in fondo, il senso della vita sia relativo a ciascun individuo. Su questa base la ricerca del valore della componente emotiva nella propria esistenza, come pure il significato e la funzione della prassi analogica, rappresentano una possibile modalità per divenire sempre più consapevoli e riuscire a scegliere nel nome della propria libertà il percorso di vita più consono a se stessi.
Parlare di Filosofia Analogica significa, non solo far riferimento a uno stile di vita, riconoscendo l’importanza e l’influenza dell’istanza emotiva nel comportamento dell’individuo, ma anche andare alla ricerca dei fondamenti che la caratterizzano e la contraddistinguono rispetto ad altre modalità, al fine di conoscere e comunicare efficacemente con se stessi e con gli altri .