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Perdere una persona cara

La morte è quanto di più imprescindibile vi sia nella vita di ognuno di noi. Così è stato dall’alba dei tempi e con questo pensiero si sono confrontati nei secoli tutti gli uomini che hanno calpestato questa terra. Alcuni di loro l’hanno temuta, altri l’hanno sfidata, altri l’hanno attesa con serenità. Qualcuno l’ha vista da vicino ma temporaneamente vinta, c’è chi la racconta e chi ogni giorno vive la propria vita cercando di allungare quella degli altri.

Sulla morte “non c’è niente da sapere” e, di fatto, qualunque cosa possiamo dire o pensare resta sempre di qua: è ancora vita. La morte non è il contrario della vita, non è empiricamente opposta alla vita, essa è tutt’altro rispetto alla vita. Eppure, è la nostra concezione di essa a dare tutto il senso alla vita.

Essa rappresenta quanto di più certo possa esserci nell’essenza umana, ma per la maggior parte degli individui la morte rappresenta un evento che, nonostante la sua inevitabilità, si tenta di fuggire, inserendosi freneticamente nel turbinio della vita, vivendo intensamente il tempo presente e proiettandosi di gran fretta in quello futuro, con una miriade di progetti da realizzare.

Quando poi, inevitabilmente, ci si trova a toccarla con mano scopriamo di essere impotenti di fronte alla sua forza.

Ci sono due termini usati per illustrare le reazioni che accompagnano l’esperienza della perdita: cordoglio e lutto. 
Cordoglio, dal latino cor-dolium il cuore che duole e lutto, dal latino lugere, piangere

 

Non esistono in realtà termini capaci di descrivere ciò che si prova quando viene a mancare qualcuno che amiamo e le emozioni che si possono scatenare possono essere tanto prevedibili quanto inaspettate. La mente non riesce ad accettare il fatto che una persona amata non ci sia più e superata l’incredulità iniziale ci si trova ad affrontare un turbine di emozioni.

 

Il dolore del lutto ha i suoi tempi: tempi diversi per ognuno, ma comunque tempi di sofferenza. Spesso chi ci circonda ci offre consigli logici ed affettuosi, incoraggiamenti ad andare avanti, ma il dolore è così invalidante da creare quasi una bolla intorno a se stessi che esclude tutto il resto.
Il lutto non è una malattia fisica, ma il male che innesca è così penetrante da farci sentire profondamente malati; crea un vuoto dentro, nella mente e nel cuore, che nulla sembra capace di colmare: una zona morta dove alberga qualcosa di pesante che sembra trascinarci sempre più in basso.

La perdita inganna la mente ed il corpo, ci fa illudere di vedere chi amiamo ancora accanto a noi, ci tiene svegli di notte, ci impedisce di mangiare, cambia i nostri interessi, il carattere ed il sorriso. A volte ci fa diventare rabbiosi con la vita, altre ce la fa amare ancor di più, a volte ci toglie la voglia di svegliarci ancora ed altre ci mette in piedi per non perderne neanche un secondo, risveglia ricordi e paure ancestrali.

Il lutto riapre ferite profonde, ma fra tutte quella più dolorosa legata all’abbandono affettivo: quando qualcuno non c’è più il pensiero che ci pervade è la paura di restare soli, senza legami affettivi e privi di qualcuno che si occupi di noi.

Queste paure risalgono spesso a tempi passati, a mancanze di cure amorevoli e di legami che ci hanno fatto sentire al sicuro e degni di esseri amati.

Il lutto ci costringe ad attraversare prima uno stato d’incredulità, poi di estraniamento, si vive una sensazione di distacco totale dalla vita precedente, ma poi la vita stessa ci fa accettare l’assenza fisica di chi abbiamo perso e ci insegna a convivere con essa. Tutti prima o poi ci troveremo ad attraversare questa esperienza di vita, e ognuno avrà bisogno innanzitutto di tempo, di ascolto, di comprensione, di rispetto ed empatia.

Con il tempo impareremo a comprendere che quel dolore che ci congelava ha aperto una strada dentro di noi e ci ha trasformati.

I pensieri verso coloro che abbiamo perso, dapprima tristi, diventeranno ricordi positivi e saranno per sempre forti nella nostra esistenza, rievocheremo i loro visi sorridenti e saremo grati alla vita di averceli fatto incontrare. Le loro qualità saranno anche un po’ nostre e anche se una lacrima continuerà a rigare il viso, al loro ricordo sapremo di dover vivere intensamente ogni attimo che la vita ci riserva.

 

Foto: theArtoflOve