Di fronte agli stati di malessere che un Analogista si trova ad affrontare, sono principalmente 5 i ‘luoghi’ dove si andrà a scavare per cercarne le cause. Questi luoghi sono definiti dalle Discipline Analogiche “Punti Distonici”.
La famiglia d’origine
Potrebbe risiedere qui l’elemento scatenante del tuo stato di malessere? È quasi scontato che tutto ciò che costituisce il turbamento primario della nostra vita fa riferimento a quello che è il substrato sociale di partenza della nostra evoluzione caratteriale e comportamentale, ossia la nostra famiglia d’origine.
Per quasi la totalità dei primi anni della nostra vita siamo totalmente dipendenti, sia fisiologicamente che emotivamente, dai nostri genitori. Questo fa sì che proprio in quel periodo apprendiamo i comportamenti primari che poi adotteremo nel corso della nostra vita nei confronti di tutti i soggetti che in qualche modo rappresentano una duplicazione genitoriale. Ecco dunque l’importanza del rapporto genitori figli. I nostri genitori sono le uniche figure di riferimento realmente insostituibili, qui gli unici elementi che, nel bene nel male contribuiscono a forgiare la nostra personalità, coloro che hanno nei nostri confronti un potenziale riconosciuto innato dato dal loro ruolo di essere genitori. Tutte le persone con cui ci relazioniamo successivamente nella nostra vita fanno sempre riferimento a loro, tant’è che vengono definite “duplicanti genitoriali”.
Nasce spontanea riflessione sul fatto che qualunque turbamento avvenuto questo punto distonico si trascina in tutti gli ambiti nella vita quotidiana.
Rapporti sentimentali e affettivi
I rapporti sentimentali affettivi sono il secondo Punto Distonico. Qui ci giochiamo la partita del cuore, ossia il riscatto di dover in qualche modo essere vincenti. Eppure spesso ci troviamo di fronte a difficoltà più o meno insormontabili, che ci creano profonda sofferenza emotiva e che vorremmo gestire nel modo migliore. Quante volte ti sarai ripetuto/a “ma proprio io me li cerco?” Beh, la risposta è sì! In qualche modo creiamo sempre le condizioni per confermare che nella nostra vita alcune cose devono andare così come abbiamo immaginato, e se per qualche motivo abbiamo imparato ad immaginarle male, ovviamente andranno male. In questo importantissimo Punto Distonico vengono compresi sia ai rapporti sentimentali, quindi quelli relativi ai partner, sia nei rapporti affettivi ossia quelli inerenti alle amicizie, ai rapporti di parentela, alle conoscenze.
Rapporti sessuali passionali
nel terzo Punto Distonico incontriamo il piacere legato ad una vita sessuale appagante. Tutto sta a come gestiamo le nostre relazioni e di nostri rapporti con i nostri partner sessuali, all’intesa che possiamo creare all’interno del rapporto di coppia oppure al puro piacere edonistico di avere una vita sessuale piena e soddisfacente. È chiaro che anche in questo punto possiamo incontrare delle difficoltà più o meno profonde, difficoltà che possono addirittura impedirci di vivere serenamente la nostra vita. Tantissime relazioni finiscono perché non c’è più quell’appetito sessuale necessari a mantenere viva la scintilla del fuoco della passione e di conseguenza ci si ritrova distanti l’uno dall’altro anche affettivamente. Anche volendo gestire le relazioni sessuali in maniera distinta rispetto ai rapporti sentimentali affettivi è ovvio che sia estremamente importante avere un ottimo rapporto con se stessi così da poter scegliere in maniera ottimale come gestire la propria sessualità e la propria passionalità.
Amare se stessi per amare gli altri, imparare ad amare e a farsi amare!
Autorealizzazione e Autostima
Per quanto riguarda il quarto Punto Distonico affrontiamo ciò che è relativo alla nostra realizzazione personale sia dal punto di vista dell’immagine che si ha di se stessi, sia dal punto di vista professionale.
Abbiamo già detto che è fondamentale avere un ottimo rapporto con noi stessi, ma estremamente importante è anche sentirsi bene con la immagine e con la propria personalità in quanto siamo noi stessi, con il nostro comportamento, con il nostro modo di fare, con la nostra comunicazione non verbale ad esprimere istintivamente agli altri ciò che realmente pensiamo di noi stessi. Se la nostra comunicazione non verbale esprime un conflitto, una non accettazione del nostro modo di essere anche le persone con le quali ci relazioniamo lo percepiranno e quindi si comporteranno con noi di conseguenza. Ancora una volta ci rendiamo conto che la realtà che circonda dipende in buona parte dalle nostre percezioni e della nostra interpretazione della realtà.
Contestualmente anche una difficoltà legata alla nostra realizzazione professionale, nonché anche dei nostri hobby e dei nostri divertimenti, incide fortemente sulla percezione del nostro benessere e quindi di conseguenza sulla realtà che ci costruiamo e che gli altri vedono di noi. Essere soddisfatti nella propria professione rappresenta un traguardo importantissimo non solo in termini di benessere economico ma soprattutto in funzione della nostra serenità e del nostro benessere interiore:
“Fai ciò che ami e non lavorerai un solo giorno nella vita” (cit. Confucio)
…Ma verità fu più azzeccata!