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Matrix: un viaggio nella follia creativa

La Matrice Metafisica

Viaggiando piacevolmente nei meandri della Filosofia Analogica, incontriamo un’ala interessante di studio introdotta dal ricercatore Stefano Benemeglio: la matrice metafisica.

Dal latino [matrix, matricis] fonte, origine, causa, la matrice metafisica è un paradigma del reale, diverso dalla realtà logico-razionale comunemente conosciuta, ma basato su una dimensione che sa andare oltre la realtà fisica.

Stefano Benemeglio definisce l’esistenza di tre tipologie di matrici, ossia di fonti di conoscenza della realtà e del benessere. La prima matrice è quella logica, ossia quella acquisita attraverso l’educazione, l’ambiente, la tradizione culturale, la cultura logico-digitale. La seconda matrice è quella analogica, che ha a che vedere con la conoscenza delle regole e delle leggi dell’emotività dell’uomo, bypassa i meccanismi del ragionamento logico e disegna intorno a sé un’area che va oltre la logica e che prende in esame l’istanza inconscia dell’individuo. Infine, Benemeglio definisce l’esistenza di un terzo tipo di matrice: la matrice metafisica, oggetto di approfondimento del presente articolo.

All’interno della dimensione metafisica dell’essere umano è racchiusa la ricchezza trascendentale e spirituale dell’individuo che si guarda bene dal diffonderla, come se preservasse le sue incredibili potenzialità in uno scrigno prezioso. Tuttavia, a questa sua ricchezza l’uomo può avere accesso con o senza la concessione della sua consapevolezza.

Intraprendere un percorso all’interno di Matrix, all’interno della propria realtà virtuale è fondamentale per l’individuo, affinché se ne possa servire per star meglio.

Riconosciuta dagli allievi e simpatizzanti delle Discipline Analogiche Benemegliane come la dimensione virtuale, il viaggio in “Matrix” aiuta l’uomo a ricevere ed elaborare informazioni importanti attraverso un percorso diverso da quello culturalmente acquisito; una guida che sostiene l’individuo nella ricerca della parte più profonda di sé alla scoperta di sé e della causa della sofferenza in atto.

Nella dimensione virtuale l’individuo può essere regista e produttore.

È bene sottolineare il concetto secondo cui la dimensione virtuale esiste naturalmente come potente meccanismo di difesa, creando intorno a sé tenebre e follia distruttiva, in cui l’individuo ha la possibilità di costruire, vedere e vivere la realtà nella sua mente come fosse davvero la realtà.

Si pensi all’attore Heath Ledger, interprete del personaggio Joker in “Batman”che, nonostante alcune smentite da parte della sorella, pare si sia tolto la vita a soli 28 anni a causa di una depressione. All’origine del gesto sembra esserci la maniacale preparazione del ruolo che ha portato ad una totale immedesimazione nel personaggio di Jocker al punto di fondersi con lui. Era noto, infatti, che non fosse l’unica volta che l’attore, nell’interpretare il ruolo di un suo personaggio, si immedesimasse al limite dell’impensabile.

Una maschera che diventa realtà.

Questo è il caso emblematico di una follia distruttiva, compiuta dalla mente umana capace di creare una dimensione virtuale che diventa terribilmente reale tramite processi e dinamiche specifiche.

Se è vero che la dimensione in “Matrix” naturalmente espressa può rappresentare un rischio materializzato sintomaticamente dal soggetto che la vive, distruggendo la sua esistenza, perché si presenta ed esercita la sua funzione all’oscuro della consapevolezza, è anche vero il suo inverso. Con la scoperta del viaggio in “Matrix”, le ricerche di Stefano Benemeglio nella dimensione metafisica, si rivelano incredibili e spiegano le loro ali nella concreta possibilità di una dimensione virtuale consapevolmente indotta, per il raggiungimento del benessere. Stiamo parlando del

VIAGGIO GUIDATO IN UNA FOLLIA CREATIVA

Il viaggio nelle segrete della nostra mente umana è ora possibile e diviene così un innovativo mezzo per toccare con mano la felicità e potenziare le proprie risorse.

Viaggiare nella follia creativa attraverso la “Matrix”, restituisce all’individuo il giusto carburante, ossia la giusta dose energetica per il sogno.

Attraverso il gioco e la fantasia, le Discipline di Stefano Benemeglio insegnano la possibilità di camminare su un sentiero del tutto soggettivo, in cui ognuno ha a disposizione la propria guida (avatar), pronta a orientare il soggetto verso il proprio obiettivo individuale.

La caratteristica ludica dell’io bambino presente in ognuno di noi, pronto a giocare anche nelle situazioni più impensabili con lo scopo di alimentarsi di energia, aiuta l’individuo nel cammino virtuale con la propria icona di riferimento, scoprendo un arcobaleno emozionale, fatto da miriadi di sfumature , in cui il coinvolgimento è assicurato.

La fantasia e il gioco creativo creano nell’individuo, le condizioni necessarie a creare una fase di ottundimento, anticamera del viaggio in “Matrix”, agevolata dal senso di diffusione, di estensione, di abbandono e annullamento di sé e di blocco del pensiero.

Secondo la legge analogica una cosa è vera se coinvolge e, quindi, se emoziona. Secondo i riferimenti della logica formale una cosa si ritiene vera quando in essa è presente la relazione di causa-effetto, quindi quando ha un perché.

Ad esempio: se un individuo dovesse chiedersi cosa ci fosse dopo la morte, non saprebbe rispondere per mezzo della logica. Solo entrando nel mondo di “Matrix”, l’individuo fornisce una risposta, attingendo informazioni che poi successivamente si elaborano. Si pensi ad un pittore che con il proprio estro attinge fonti da “Matrix”; oppure si pensi a Dante Alighieri e alla sua Divina Commedia, elaborata attraverso Virgilio che conduce Dante nel mondo di “Matrix”, attraverso i diversi gironi.

Si richiede, quindi, un viaggio in “Matrix”, nella follia creativa. Questa follia, per l’appunto non distruttiva, permette all’individuo di creare, fantasticare, giocare utilizzando la propria mente per il benessere e la qualità della propria vita.

La mente può far questo perché è uno strumento vincente; il cervello produce e partorisce forme-pensiero che ci permettono di creare un avatar, ossia la chiave d’acceso per entrare in “Matrix”.

Una volta aperto il prezioso scrigno delle ricchezze individuali e nel momento in cui l’icona è inondata dalla giusta dose di energia emotiva, viene personalizzata e ne permette l’accesso in “Matrix”. Una volta entrato, l’individuo attingerà informazioni da trasferire nel mondo reale.

È così che l’uomo diverrà folle non servendosi più delle leggi comunemente acquisite dalla logica formale, ma creando la regia della propria felicità, camminando su quel sentiero all’interno del meraviglioso mondo magico e creativo.