In che modo si “cresce”?
Prima di diventare professionisti è doverosa una crescita personale. Per noi Analogisti, come per qualsiasi professionista, è una tappa fondamentale.
Riprendendo le basi delle Discipline Analogiche, di Stefano Benemeglio, (che a mio modesto avviso, più di tutti gli altri approcci, dimostrano ciò che affermano teoricamente), posso affermare che l’individuo cresce, o meno, in base ad alcune “tappe” inevitabili che trova sul suo percorso. Semplificando, fra queste vi sono: l’emulazione, la condivisione, la re-azione a un evento, la coazione a ripetere, il confronto, il paragone, il conflitto, la frustrazione/soddisfazione. In una sola frase, la crescita (o meno) è determinata dal bagaglio esperienziale diretto.
Tuttavia, nonostante ci si sforzi a fare sempre meglio, spesso le “cose” non vanno come vorremmo. Ma sappiamo anche che “non cade foglia che l’inconscio non voglia” (cit. S.Benemeglio).
Perciò, se da una parte si tende a scindere la crescita personale da quella professionale, in realtà non può andare così. Un professionista che non si trova in equilibrio con sé stesso, non crescerà professionalmente. Il professionista potrebbe anche pensare che: “gli altri, tanto, non se ne accorgerebbero e l’attività andrebbe avanti, comunque, a gonfie vele“.
Porto il mio esempio, da più di dieci anni faccio l’Analogista. Da allora DIVULGO incessantemente le teorie (che divengono pratica) del Maestro Stefano Benemeglio. Lo faccio ancora perché mi hanno aiutato a vivere meglio e, nel contempo, aiuto gli altri a stare bene. Lo sperimento quotidianamente: direttamente con i clienti in studio, attraverso i miei manuali, i miei video, i contenuti sparsi in rete, le consulenze a distanza in videochat. Ovunque ci sia spazio.
Non posso che essere grato a queste rivoluzionarie Discipline Analogiche , dal mio “peregrinare” divulgandole mi è capitato di vedere i miei clienti diventare miei colleghi e a loro volta essere punti di riferimento per altre persone.
Nello stesso tempo c’è chi dovrebbe crescere con te, divulgare le stesse cose, sfruttare per il bene personale e comune i tuoi e altrui contenuti e non lo fa.
L’equilibrio si dimostra anche cosi, con la riconoscenza verso la fonte del sapere che ci ha rivoluzionato la vita.
Sono convinto che da soli non si va da nessuna parte.
Credo che non essere equilibrati e non gestire le Discipline nella correttezza nuocerebbe innanzitutto a noi stessi.

Il Padre delle Discipline Analogiche
Perciò cari colleghi, professionisti, lettori, amanti delle Discipline Analogiche Benemegliane, ritengo ci sia solo un modo per “onorare” il Padre di queste rivoluzionarie Discipline, ed evitare di entrare in conflitto con l’origine del vostro e altruio benessere,
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tutto quanto possa farle conoscere.